31/05/2009 - UNIONE CRONISTI ITALIANI - informazione giudiziaria addio
La Conferenza dei capigruppo della Camera ha deciso di portare il testo del ddl
Alfano in Aula da martedì 9 giugno p.v. con l'intento di approvarlo in pochi
giorni, avendo già il Governo deciso di chiedere la fiducia. Vi scrivo per
chiedere il Vostro sostegno alla lotta dell'intero giornalismo italiano contro
un provvedimento che tende a ridurre quasi a zero l'informazione di cronaca
giudiziaria e della "nera". Il ddl, ben al di là del tema delle intercettazioni
-- usato come paravento -- stabilisce che "la attività" (e cioè perquisizioni,
interrogatori, perizie, fermi, arresti, etc. ) della magistratura e delle forze
di polizia possa essere riferita solo dopo l' udienza preliminare. E' quindi una
modifica delle attuali norme che tende ad espropriare i cittadini del loro
diritto costituzionale di conoscere in modo corretto, completo e tempestivo
quanto accade nel Paese per poter partecipare in modo consapevole alla vita
sociale e politica. Nel volume curato dall'Unci "Ddl Alfano: se lo conosci lo
eviti" (disponibile sul nostro sito), trenta tra i maggiori giuristi,
magistrati, avvocati, giornalisti spiegano che se il ddl fosse approvato, la
libertà d'informazione subirebbe un colpo durissimo e si tornerebbe, sembra
incredibile ma così è, alla situazione del Codice Rocco. L'Unione Cronisti, che
da un anno si batte con molta forza contro il ddl, ha organizzato per il 9
giugno -- d'intesa con Fnsi e Ordine – una biciclettata di protesta nelle vie
del centro di Roma con manifestazione davanti alla Camera, terrà inoltre una
conferenza alla Stampa estera ed adotterà altre iniziative di protesta. Nelle
settimane scorse, come ricorderete, Fnsi e Fieg (altrettanto preoccupata di noi
per il contenuto del ddl), hanno adottato iniziative comuni ed altre ne hanno
individuate. Una, molto efficace, è quella di premettere a tutti gli articoli di
cronaca giudiziaria e nera, un distico con la frase: "Se il ddl Alfano divenisse
legge, questa notizia non sarebbe possibile scriverla". Sarebbe molto utile per
la difesa della libertà di stampa se, d'intesa con il vostro Direttore, al quale
ho già scritto, il Vostro giornale ricorresse a questa formula per rendere
avvertiti i lettori del pericolo che stanno correndo. Grazie per l'attenzione.
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