Una crociera canoista da Orte a Roma.

Nella precedente puntata di questa rubrica abbiamo dato l'annuncio di una crociera in canoa, lungo il Tevere da Orte a Roma, per circa 150 km., organizzata dalla sezione di Roma del Gruppo Italiano della Canoa, con l'intervento di canoisti anche del nord Italia, che si sarebbero recati a Orte in ferrovia con le canoe smontate.

Siamo lieti ora di riferire che la crociera si è svolta col massimo successo, tenuto conto che si tratta di una forma di turismo nautico assai diffusa all'estero ma che in Italia, ad onta degli sforzi di alcuni volonterosi e del più largo appoggio ed incoraggiamento da parte delle Gerarchie, è appena all'inizio.

Ventun partecipanti si sono riuniti ad Orte la mattina del 21 aprile; ed ecco, doverosamente, i nomi di questi pionieri: A. F. Pessina, Presidente del Gruppo Italiano della Canoa; Gilberto Baj Macario, Segretario, con la sua gentile e coraggiosa signora; Carlo Cestelli-Guidi Presidente della Sezione di Roma del G.I.C., che veniva raggiunto dalla sua signora a metà percorso; Mario Gariboldi di Trieste; Ernesto Tauber di Torino; Tibor Rakosi di Milano; Giuseppe Lilli del GUF di Roma; Ernilio Romoli di Firenze; Pellizzari, del GUF di Torino; Del Lieto, Gentiloni e D'Ardia del GUF di Roma, e Tosti di Valminuta, pure di Roma.

Montate le canoe e rifornite di viveri, alle undici si iniziava la navigazione con la prima fermata Baucche per la colazione al sacco. La fermata a sera, con attendamento, avveniva presso Stimigliano. Il mattino seguente, 22, levate le tende, fu ripresa la lieta navigazione, spesso facendo "pacchi", quando la larghezza del fiume lo permetteva. "Pacco" significa affiancare le canoe mettendone alcune in senso inverso e fissandole con le pagaie messe dì traverso a formare un'unica zattera, per lasciarsi portare dalla corrente tutti insieme allegramente. Anche se la corrente fa girare il "pacco" su se stesso, vi sono sempre canoisti che si trovano fronte marcia per mantenerlo in rotta. Colazione a Passo Corese e cena e campeggio, la sera, a Sette Bagni. Il 23, trionfale arrivo a Roma. Con gesto molto sportivo, il Segretario Generale del C.O.N.I., Generale Vaccaro, veniva incontro come capovoga di un canotto ad otto vogatori, un altro dei quali era il Comm. Giovannetti, Presìdente della Reale Federazione Italiana di Canottaggio.

Ed ora ci auguriamo che l'esempio sia seguito e che le acque e le rive del Tevere e di tanti altri fiumi e canali d'Italia vedano comitive sempre più numerose di questi turisti nautici.

ROBERTO DEGLI UBERTI

 

DA:

LE VIE D’ITALIA

RIVISTA MENSILE DELLA CONSOCIAZIONE TURISTICA ITALIANA

GIUGNO 1939


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