Foto itinerario del Tevere in canoa canadese e libero campeggio nautico da Città di Castello
a Montemolino
(Fratta Todina)
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Legenda:
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Campeggio
libero o tenda pronta |
Rapide o sbarramenti |
Stazione
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Camping
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Parcheggio
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Gian Piero
Russo |
La Discesa Integrale del Tevere da Città di Castello a
Montemolino (Fratta Todina)
Non certo una impegnativa spedizione in luoghi esotici e
lontani, la discesa Integrale del Tevere, ma un'impresa "in
limits" d'altri tempi, quelli pioneristici di Guglielmo
Granacci e di Francesco Bartolozzi.delle immagini in bianco
e nero della storica "Guida ai Fiumi d'Italia".
Non sò dire quante volte abbiamo disceso quegli stessi
tratti del Tevere, sempre impegnati nella organizzazione di
tante edizioni della DIT, ma collegarli insieme in una unica
discesa di più giorni è stata una esperienza nuova che ci ha
particolarmente coinvolto.
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Ne parlammo a suo
tempo con Marcello, il ricordo del quale continua ad
accompagnarci.
Il ristretto gruppo di "integralisti canadesisti" si
concentra martedì 24 aprile alla sede del C.C. Città di
Castello: Marco e Susanna (biposto gonfiabile Gumotex ) ,
Flavio ed il sottoscritto (in canadese cadauno) con
Antonella nel prezioso ruolo di assistente di terra.
La sera a cena incontriamo gli amici di sempre, tra questi
Fiammetta e Marco che ci ospiteranno per la notte.
La mattina del 25, dopo una notte di pioggia, troviamo un
livello d'acqua finalmente soddisfacente.
Iniziamo il meticoloso lavoro di sistemazione del carico,
come si conviene ad una vera e propria spedizione.
Scendiamo in acqua alle 12.30, dopo la partenza ufficiale
della DIT.
Affrontiamo le prime tre rapide in crescendo, disseminate di
massi che impongono una certa attenzione nella scelta delle
linee d'acqua.
Io e Flavio imbarchiamo acqua, ma non è un grosso problema.
Percepiamo il fluire del fiume, avanziamo con compiaciuta
lentezza, ognuno alla ricerca del proprio ritmo.
Flavio con la sua Old Town più lunga e filante và avanti
senza grandi sforzi, io col mio vecchio pentolone in
polietilene arranco un pò, Marco e Susanna sorprendentemente
veloci con la loro gonfiabile.
Ogni tanto una sosta per risalire le sponde e godere degli
affacci sul paesaggio circostante, dal verde primaverile
spicca il giallo intenso delle coltivazioni di colza. Nello
spuntino di metà tappa ci permettiamo il lusso libidinoso di
un caffè preparato al momento.
A Montecastelli, passando davanti al bel Casale di
Alessandro e Maurizia (ex degli
Inglesi)
www.bblabarca.com in posizione suggestiva sul fiume, ci facciamo invitare per
una piacevole sosta.
A sera, poco prima di Umbertide, approfittiamo di una bella
riva ghiaiosa per allestire il primo bivacco, sotto un bel
cielo stellato. dalla carta Granacciana risultano percorsi
circa 22.7 km.
La mattina successiva, dopo una tranquilla ed abbondante
colazione riprendiamo la via del fiume, non certo di
buon'ora.
Portati dalla corrente ci godiamo il passaggio Umbertide, la
giornata è spettacolare.
Con molta calma arriviamo allo sbarramento a valle
dell'abitato, nel trasbordo veniamo accolti e coccolati
dalla Signora Rosa che un paio d'ore prima prima aveva già
ospitato la DIT ( perpetuando una tradizione nel ricordo del
marito Vincenzo) bruschette, vino, caffè, ammazzacaffè (le
salsicce erano finite), così riffocillati, nel corpo e nello
spirito, riprendiamo a pagaiare; questa volta abbiamo
l'obiettivo è quello di ricongiungerci a sera con la DIT.
Siamo parte del fiume, riusciamo a cogliere scorci di natura
inconsueti, il colorito sfrecciare del martin pescatore, il
volo maestoso della nitticora, il tuffo della nutria.
A sera inoltrata giungiamo all'antica Torre di Pretola, nei
sobborghi di Perugia, dove ci ricongiungiamo con il gruppo
della DIT ( lunghezza di tappa 37,5 km) .
Qui cediamo alle lusinghe della civiltà: cena servita a
tavola , pernotto in palestra, addirittura la ricarica dei
cellulari, financo la doccia!.
La mattina, dopo aver assistito alla colorita partenza della
DIT, riprendiamo a pagaiare, Superata la rapida di Ponte
Valle Ceppi Il fiume lambisce la periferia industriale di
Perugia riservando comunque scorci interessanti e
suggestivi, pur se con qualche scarico di troppo.
Proseguiamo fino allo sbarramento di Ponte S. Giovanni, il
trasbordo risulta un pò difficoltoso, nonostante il
carrello. in loc. non meglio identificata notiamo un altro
bel casale adiacente al fiume con tanto di mastino ringhioso
che ci invitava a sloggiare.
Superiamo anche la rapida del ponte di Torgiano,
tradizionale momento di apprensione.
Ci accampiamo su una riva frondosa poco a monte di Torgiano
gustando le succulente bistecche alla brace offerte da
Susanna. lunghezza della tappa km 18.8.
La mattina successiva, 28 aprile dopo la solita abbondante
colazione affrontiamo quella che sarà la tappa conclusiva.
Alla confluenza con il Chiascio risaliamo a fatica la riva
scoscesa troviamo il bellissimo parco dei Mulini, sullo
sfondo il borgo di Torgiano. Se ci fosse un pontile di
accesso sarebbe una sosta favolosa,
Sull'ultima rapida, sotto il ponte della E 45, Marco e
Susanna si esibiscono in uno spettacolare disincastro
indicandoci la giusta via tra i massi affioranti Anche qui
il fiume scorre lieve in un bel paesaggio collinare,
costellato di borghi e castelli, in lontananza Todi, Fratta
Todina, Montemolino. Affrontiamo gli ultimi chilometri di
piattume, la pendenza dell'alveo diminuisce e con essa la
corrente, fino ad annullarsi completamente diversi
chilometri prima dello sbarramento di Montemolino che
raggiungiamo sul far della sera.
Qui organizziamo l'ultimo campo, diamo fondo a quel che
rimane della cambusa organizzando un bizzarro menù. La
mattina, valutata la logistica ed il livello a valle dello
sbarramento, riteniamo opportuno finire qui la discesa,
anzichè proseguire fino a Corbara.
Antonella, venuta da Orvieto a riprendere Falvio, ci
accompagna alla vicina stazione di Fratta Todina per tornare
con il trenino a Città di Castello a riprendere le macchine.
In un paio d'ore risaliamo il percorso che abbiamo disceso
in 4 giorni. le immagini del paesaggio che scorrono dal
finestrino completamento idealmente e degnamente la bella
esperienza.
Abbinata alla XXXIII edizione della Discesa Internazionale
del Tevere la discesa integrale ha inteso sperimentare la
fattibilità logistica di un percorso continuativo da Città
di Castello al lago di Corbara . senza l'assillo quotidiano
della logistica di terra . molti gli spunti interessanti
116,2 i km complessivamente percorsi.
Preziosi ausili : la cartina del Tevere del Granacci,,
l'orario dettagliato delle ferrovie Umbre e la caffettiera
Bialetti da 2.
Gianni
p.s.
per rendere indimenticabile l'impresa ho pensato bene di
smarrire, probabilmente sul trenino, il portafoglio con
soldi , carte e documenti !
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Discesa Integrale del Tevere in canoa, quadro generale
-1a Tappa
-2a Tappa
-3a Tappa
-4a Tappa
Campi per il pernotto, rapide, sbarramenti e coordinate
Libero campeggio nautico
Caratteristiche del
percorso
Partenza/Arrivo:Città di
Castello/Montemolino (Fratta Todina)
Lunghezza: km.
116,2
Sicurezza: 75%
Difficoltà: rapide ed alberi caduti
Ombreggiatura:70%
Treno: si per ritorno a Città di Castello
Temi: natura
Tempo di percorrenza: 4 giorni di campeggio nautico
Link correlati:
Canoa Club Città di Castello
CVA
Pretola
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